Bagnoregio (Balneum Regis, probabilmente in riferimento alla presenza di acque termali dalle proprietà terapeutiche, dalle quali il re Desiderio avrebbe tratto grandi benefici), anticamente Bagnorea, vide susseguirsi, nel corso della sua storia, numerose dominazioni.
Dopo la caduta dell'Impero Romano, infatti, fu dominata da Visigoti, Goti, Bizantini, Longobardi e infine dai Franchi di Carlo Magno, il quale la consegnò al Papato.
In seguito numerosi signorotti feudali si alternarono al potere; fu sotto la guida dei conti Monaldeschi della Cervara, futuri signori di Orvieto, che gli abitanti della città scoppiarono in una rivolta che ebbe come risultato l’instaurarsi nel XII secolo del Libero Comune; in questo periodo Bagnoregio visse un periodo di prosperità e vivacità culturale ed artistica.
Nonostante la vicina e potente Orvieto rappresentò a lungo una minaccia incombente, Bagnoregio riuscì a mantenere una relativa autonomia.
Il 10 giugno 1695 un violento terremoto colpisce Bagnorea, l’attuale Civita, formando l’ampia rupe che la separerà per sempre dalle altre due contrade, Mercato (oggi Mercatello) e Rota che conoscerà una forte immigrazione civitonica divenendo l'attuale Bagnoregio.
Nel 1867, durante la Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma dal potere papale, un gruppo di garibaldini, guidati da Giacomo Galliano e Girolamo Corsieri di Castiglione in Teverina, si ritirano a Bagnoregio per ricongiungersi con i loro compagni dopo un violento scontro con le milizie pontificie.
Gli scontri culminarono nella “battaglia di Bagnoregio” del 5 ottobre 1867 che si concluse con la vittoria delle truppe pontificie.
A memoria di questa triste pagina della storia bagnorese si conserva la "Piramide" Monumento-Sacrario garibaldino custode dei volontari caduti negli scontri.
Nacque a Civita di Bagnoregio tra il 1217 e il 1221, con il nome di Giovanni Fidanza.
Nel 1235 a Parigi studiò presso la facoltà delle arti e successivamente nel 1243 intraprese la strada della teologia. Perfetto seguace di San Francesco, di cui è considerato uno tra i principali biografi, ne assimila gli insegnamenti e li trasmette con la vita e la dottrina.
Il braccio destro di san Bonaventura, estratto il 14 marzo 1490 a Lione, fu trasferito a Bagnoregio l'anno seguente, dove è tuttora custodito presso la cattedrale di San Nicola.
Il «santo braccio» rimane l'unica reliquia al mondo del Doctor Seraphicus, dopo la profanazione del suo sepolcro e la dispersione dei suoi resti avvenuta nel 1562.
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